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Una delle discussioni più interessanti che è venuta fuori all’ultima presentazione del mio libro è stata sul mio processo creativo. Mi è stato chiesto in che modo pensi alle mie storie. Non ci avevo mai pensato, perché in effetti io penso alle mie storie e ai miei personaggi come penso a qualsiasi informazione che voglio capire o imparare: la visualizzo. Così anche i miei personaggi e le mie storie sono sempre in 4K.

Fin da bambina ogni volta che incontro un’informazione nuova (anche solo una parola), vedo nella mia mente un film bellissimo e colorato, pieno di dettagli vividi. I colori hanno particolare importanza, perché per me definiscono la qualità dell’informazione: le note hanno colori, le lettere hanno colori, i miei personaggi (infatti ogni personaggio importante è scritto in prima stesura con il suo colore unico), anche le persone e i concetti astratti.

L’ho sempre trovato molto ironico perché sono molto miope fin da giovane, non ho una passione smodata per il cinema o altri media visivi (a eccezione della fotografia), sono mediocre nel disegno. Quando scrivo o parlo traduco le immagini che sono nella mia testa in parole. Credo sia il motivo per cui preferisco lo scrivere al parlare: scrivendo posso darmi il tempo di cercare la parola più adatta a quello che vedo, mentre parlando spesso non riesco a riprodurre la stessa intensità (o lo faccio con molta più fatica).

Anche i miei quaderni di scrittura (e la mia agenda) riflettono il mio modo di pensare: ho bisogno di creare delle pagine grafiche per ricordare in modo veloce tutte le caratteristiche di un personaggio senza bisogno di andare a ricercarne la scheda (quella la faccio soprattutto a beneficio di chi poi deve editare quello che scrivo). Vi lascio qua sotto gli esempi di appunti del romanzo a cui sto lavorando (a ciascun personaggio ho abbinato anche una canzone della playlist del progetto, perché la musica mi aiuta a comprendere e condividere altre informazioni e a richiamarle alla memoria più rapidamente), insomma i miei personaggi in 4K del momento.

E voi come strutturate il pensiero? Con le immagini, con le parole, con il movimento…?

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